𝐸𝑟𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑎 𝑛𝑜𝑟𝑚𝑎𝑙𝑒, 𝑐ℎ𝑒 𝑓𝑎𝑐𝑒𝑣𝑎 𝑑𝑒𝑖 𝑠𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑒 𝑐𝑒𝑟𝑐𝑎𝑣𝑎 𝑑𝑖 𝑟𝑒𝑎𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑟𝑙𝑖 𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑑𝑜𝑣𝑟𝑒𝑏𝑏𝑒 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑛𝑜𝑟𝑚𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀.
𝑈𝑛𝑎 𝑛𝑜𝑟𝑚𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑜𝑝𝑒𝑟𝑜𝑠𝑎 𝑡𝑒𝑠𝑎 𝑎 𝑐𝑟𝑒𝑎𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑖𝑡𝑎̀, 𝑠𝑒𝑛𝑠𝑜 𝑑’𝑖𝑑𝑒𝑛𝑡𝑖𝑡𝑎̀ 𝑎 𝑓𝑎𝑣𝑜𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑖 𝑡𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑛𝑜𝑛 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑝𝑟𝑖𝑣𝑖𝑙𝑒𝑔𝑖𝑜, 𝑢𝑛 “𝑛𝑜𝑟𝑚𝑎𝑙𝑒” 𝑝𝑟𝑖𝑣𝑖𝑙𝑒𝑔𝑖𝑜.

#diecianni.

Eh già sono dieci anni che non ci sei più, anzi no, che sei nella stanza accanto.

Tempo di anniversari: faremo una festa prima o poi, la più bella che c’è perchè la rabbia che abbiamo dentro per le ingiustizie (e la tua assenza è la peggiore) è sempre più viva.
Tempo di bilanci: siamo cambiati e cambiate, abbiamo fatto cose piccole, grandi, insieme e da soli, ma ognuno custodendo e portandosi dietro il suo pezzetto di Dario.
E’ tempo di cambiamenti: stiamo realizzando un nuovo sito, nato da una preziosa collaborazione. Ma proprio chi ci sta aiutando a costruire una nuova casetta, ci ha fatto un’osservazione: “dalle vostre parole con cui parlate di Dario, dell’associazione che ne porta il nome, traspaiono emozioni, ricordi, dolore certo ma anche speranze. Se vado sul vecchio sito, non trovo molto di questo." Le abbiamo spiegato che è stato necessario “anestetizzare” un pò quella parte, per non soccombere allo strappo inaspettato.

Ma ora che la perla intorno a quel dolore è grande e solida, fatta della rete di persone, idee, ideali, qualche delusione, grandi sogni, piccoli passi, è giusto ricordare le emozioni, i pensieri, le immagini, scaturiti da quel 7 agosto 2012, e che abbiamo cercato quanto più possibile di raccogliere. Iniziamo con una frase, di uno dei tanti affetti/amici/compagni di strada di Dario.
Respiriamocelo ancora a pieni polmoni…