
Hortus Conclusus et Inclusivus
L'Hortus conclusus è un progetto frutto della collaborazione con l'I.C. Capozzi-plessi elementare Baldi e finanziato da un bando Del Comune di Roma del 2019 : l’idea di un orto didattico a scuola nasce dalla disponibilità di uno spazio nel cortile della scuola elementare Baldi. Si è voluto pensare a un’ esperienza adattabile alle diverse necessità didattiche e di tempo, e che coinvolgesse direttamente anche gli alunni con bisogni educativi speciali, consentendo loro di partecipare e di acquisire nuove esperienze. Coltivare un orto, in un ambiente scolastico e luogo di vita, migliora, infatti, il grado di autonomia e autostima e promuove valori come la pazienza, la costanza, la responsabilità e l’impegno, mediante le attività di piantumazione e cura delle piante.
La realizzazione e la cura dell’orto:
- offrono la possibilità ai bambini di scoprire tempi e ritmi della natura e di cogliere il forte legame con ciò che mangiamo;
- consentono la sperimentazione e la pratica, il senso di interdipendenza tra uomo e natura e porta allo sviluppo di una vera e propria coscienza ecologica.
In particolare, il progetto prevede i seguenti obiettivi specifici:
1. apprendimento attivo (imparare-facendo)
2. progettare, organizzare e gestire uno spazio scolastico da adibire ad orto;
3. mettere in rapporto i bambini con il vivente per comprendere la differenza tra reale e virtuale;
4. conoscere meglio l’ambiente naturale e adoperarsi per la sua salvaguardia;
5. scoprire i legami tra sole, terra e piante;
6. . conoscere il ciclo biologico delle piante;
7.. collaborare con i compagni nella gestione dell’orto, favorendo una partecipazione attiva e diretta degli alunni diversamente abili;
8. attivare modalità relazionali positive, di condivisione e rispetto.
L’Associazione, insieme ad alcuni genitori della scuola, aveva iniziato a curare il giardino, da tempo abbandonato a sé stesso, piantando piante ornamentali, oltre che a realizzare due orti dei Semplici uno di aromatiche, erbe spontanee e uno di piante da orto (fragole, zucche, fagioli, fagiolini, mais, pomodori, peperoni, zucchine, broccoletti, bieta di vari colori) nell’ambito del progetto “Il Mondo di una volta da mangiare, scoprire, raccontare” in collaborazione con Legambiente Parco della Cellulosa.
Purtroppo la pandemia ha bloccato per due anni la possibilità di completare tutto il progetto. Si è potuto solo dividere il giardino in due spazi : il “giardino didattico” e “l’orto buono”.
Auspichiamo fortemente che si possa proseguire nei laboratori ambientali con la creazione di:
aiuole sensoriali: piante a foglie ruvide e lisce, piante a bacca colorata, piante profumate, piante dai buoni frutti. Uno spazio bello da vedere, buono da gustare, profumato da annusare, tranquillo da ascoltare.
aiuola dei bulbi: dovranno essere acquistate alcune piante ad esempio salvia, mirto, lavanda, tulipani, narcisi, giacinti, crocus, rosmarino ed altre. Si potrà andare a osservare la sequenza di fioritura.
giardino delle farfalle: Budleya Caryopteris, Abelia Spirea, Lantana Ceanothus sono piante che fioriscono a primavera con fiori molto attraenti per le farfalle. Ci si può soffermare a osservare e scoprire le diverse specie e il loro volo (ad esempio Cavolaia e Podalirio in primavera, Argo all’inizio dell’estate, vari tipi di Vanessa nella tarda estate)
il giardino zen: pietre, ghiaia, sassi albero sonoro. Un giardino tipico della cultura giapponese, molto usato dai monaci zen durante la meditazione. Verrà realizzato alla base dell’albero musicale (pianteremo un nocciolo sul quale saranno appese decorazioni musicali costruite dai bambini). Un luogo riservato per ascoltare racconti, narrazioni, silenzi.
muretto delle lucertole: Pietre – Terra – Sasso. Il muro a secco serve per tutti gli animali a sangue freddo, che lo userebbero per termoregolarsi (oltre che per nascondersi). Quindi oltre alle lucertole anche vari invertebrati
il giardino dei semplici: Timo, Malva, Valeriana, Alloro, Rosmarino … I giardini dei semplici erano degli "orti" usati soprattutto nei monasteri, in cui si coltivavano le erbe officinali.
